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Tecniche narrative non lineari: scrivere fuori dall’ordine cronologico

Di Kobo Writing Life • febbraio 10, 2025Il business della scrittura

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Di solito, quando si studia la struttura di una storia, sentiamo parlare di inizio, svolgimento e fine, in ordine cronologico; eppure, moltissimi romanzi interessanti non seguono questo schema, preferendo delle tecniche narrative non lineari.

In questo tipo di storie, la sequenza temporale non è rispettata. Si salta in avanti e indietro nel tempo (prolessi e analessi), si presentano punti di vista multipli, si inizia dalla fine… e, grazie a questi stratagemmi, è possibile tenere alta la tensione narrativa.

Si tratta di uno strumento potentissimo in mano a chi scrive: permette di rompere le convenzioni temporali, per rendere la narrazione più interessante e dinamica, per mantenere un mistero fino alla fine del romanzo o per confondere le acque se abbiamo a che fare con narratori inaffidabili. Insomma, è tutt’altro che un vezzo stilistico, ma una vera e propria scelta compositiva che ha delle conseguenze sulla narrazione.

Come si padroneggiano le tecniche narrative non lineari e in quali casi è meglio usarle? Vediamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Perché scegliere la scrittura non lineare?

Scegliere questo tipo di narrazione non è solo una scelta particolare, ma offre anche una serie di vantaggi stilistici che rendono più ricca e interessante l'esperienza del lettore.

Innanzitutto, uno degli aspetti più affascinanti di questa tecnica è la capacità di creare suspense. Presentare un evento clou all'inizio della storia e poi svelare gradualmente i retroscena tiene il lettore con il fiato sospeso, spingendolo a continuare la lettura per scoprire come si sia giunti a quel momento cruciale.

Questo approccio non solo intriga, ma invita anche il lettore a riflettere sulle connessioni tra gli eventi.
Un esempio può essere l’incipit di Dio di illusioni di Donna Tart: “La neve sulle montagne si stava sciogliendo e Bunny era già morto da molte settimane prima che arrivassimo a comprendere la gravità della nostra situazione. Era già morto da dieci giorni quando lo trovarono, sapete.”

Chi è Bunny? Perché e come è morto? Che ruolo ha il narratore nel suo omicidio e come si è arrivati fin qui? Sono tutte domande la cui risposta giace nelle pagine che abbiamo davanti a noi.

Parallelamente, la scrittura non lineare offre la possibilità di approfondire la psicologia dei personaggi con molto più agio. Alternando tra passato e presente, gli autori possono esplorare le vite dei loro protagonisti. Possono rivelare le motivazioni e le esperienze che li hanno plasmati e che li hanno resi ciò che sono ora.

Questa stratificazione temporale offre una visione più complessa delle relazioni e dei conflitti, rendendo i personaggi più tridimensionali e autentici. Ad esempio, come succede in I demoni di Wakenhyrst di Michelle Paver.

Inoltre, il lettore si sente automaticamente molto più coinvolto durante la lettura. Una storia non lineare richiede attenzione e concentrazione, stimolando il lettore a “ricostruire” il puzzle narrativo. Questo processo di scoperta rende l'esperienza di lettura più interattiva e memorabile. Chi legge diventa un co-creatore della storia, impegnandosi a mettere insieme i pezzi del racconto. Un’emozione che tutti abbiamo provato almeno una volta, cercando di risolvere un giallo prima del detective di turno (e mentendo spudoratamente quando ci chiedono se ci siamo riusciti, ma non preoccupatevi, non lo diciamo a nessuno).

Infine, le tecniche narrative non lineari hanno il potere di sorprendere. Ricordate che nel primo paragrafo abbiamo parlato di come aiuti a mantenere i misteri ben celati tra le pagine? 

I salti temporali possono rivelare verità nascoste poco a poco, o ribaltare le aspettative all’ultimo secondo. Un colpo di scena ben orchestrato permette di rivedere tutta la storia sotto una nuova luce. Può farci comprendere meglio la verità su un personaggio o scardinare il mondo in cui credevamo di essere fino a un momento prima.

Portiamo tre esempi, un racconto breve e due romanzi:

  • Sentinella, un classico della fantascienza di Fredric Brown;
  • Il potere del cane di Thomas Savage, che spazza via tutti gli stereotipi del western classico;
  • L’altro, di Thomas Tryon, capace di sorprendere con un enorme twist.

Tuttavia, è fondamentale gestire questa tecnica con equilibrio e precisione; se non c’è sufficiente abilità, può confondere il lettore e appesantire la narrazione. Pertanto, è essenziale pianificare attentamente la struttura della storia per garantire che ogni salto temporale abbia uno scopo chiaro e contribuisca all'evoluzione della trama.

Tecniche narrative non lineari per una scrittura efficace

Le tecniche narrative non lineari sono affascinanti, ma come possiamo metterle davvero al nostro servizio quando scriviamo?

Attraverso alcuni spunti che possono semplificarci il lavoro.

Crea una mappa della tua storia

Per ogni storia, è importante avere una mappa prima di iniziare a scrivere (l’unico che può evitare di farlo è, probabilmente, Stephen King).

Strutturare la trama è importante anche - e soprattutto - se la narrazione non segue un ordine cronologico. L'autore deve avere una chiara comprensione dell'ordine degli eventi nella propria mente, per evitare di contraddirsi, creare buchi di trama o dimenticare elementi importanti. In questo caso, ci viene in aiuto una differenziazione importante: quella tra il tempo della storia e il tempo del racconto.

Il tempo della storia è la narrazione stessa, mentre il tempo del racconto sono gli effettivi avvenimenti che si dipanano tra le pagine.

Creare una scaletta dettagliata in ordine temporale aiuta a mantenere coerenza e chiarezza nella narrazione. Ad esempio, potresti segnare su dei post-it di colore diverso gli eventi del passato e quelli del presente, per poi combinarli a piacimento.

Strumenti come mappe concettuali o timeline possono essere utili per visualizzare i salti temporali e comprendere meglio quali scene appariranno prima o dopo, permettendoti così di scriverle in blocco.

Questo ti aiuterà anche a pianificare bene le rivelazioni che, per essere efficaci, hanno bisogno di un tempismo perfetto. Non dimenticare che anche iniziare in medias res, ossia nel mezzo dell'azione, può catturare l'attenzione del lettore e invogliarlo a scoprire come si sia giunti a quel punto.

Gestisci bene flashback e flashforward

Flashback e flashforward sono tecniche amatissime e utili, ma per funzionare devono essere gestite con cura.

Sono uno dei perni delle tecniche narrative non lineari: permettono di saltare avanti e indietro nel tempo, come in Gli amici silenziosi di Laura Purcell, ma il rischio di confusione è sempre dietro l’angolo.
È fondamentale indicare chiaramente al lettore quando avviene un salto temporale: i modi sono moltissimi, dai riferimenti visivi (i capitoli che indicano l’anno, ad esempio) fino ai sensibili cambi di tono.
Mantenere uno schema coerente, ad esempio alternando capitoli o sezioni tra passato e presente, aiuta a guidare il lettore attraverso la trama a passo costante.

È altrettanto importante evitare l’eccesso: troppi salti temporali possono complicare la narrazione anziché arricchirla.

Per ogni cosa che scrivi, ricorda che deve esserci una ragione. Ogni flashback deve avere uno scopo narrativo preciso e contribuire allo sviluppo della storia. In Cime Tempestose, Emily Brontë intreccia abilmente presente e passato attraverso racconti e memorie, creando una narrazione ricca e stratificata, in cui però si distinguono chiaramente tutte le parti.

Sperimenta con punti di vista multipli

Se preferisci utilizzare la linearità temporale, puoi comunque sperimentare con i punti di vista multipli.

Raccontando la storia attraverso le prospettive di diversi personaggi, ogni voce può fornire un tassello unico della trama, ricostruendo il quadro complessivo in modo non cronologico.

Puoi alternare i capitoli o le sezioni tra i vari personaggi: in questo modo potrai dare prospettive contrastanti sugli stessi eventi, oppure giocare sui colpi di scena, ad esempio cambiando punto di vista subito dopo aver finito il capitolo con un cliffhanger.

In L’amore bugiardo, Gillian Flynn fa proprio questo: i punti di vista alternati svelano gradualmente la verità sulla relazione dei protagonisti.

Proprio per l’intrinseca complessità narrativa, è fondamentale mantenere la scrittura il più chiara possibile quando ti approcci a una trama non lineare. Semplifica la vita a chi ti legge, e riceverai in cambio curiosità e interesse.

Quali generi si adattano meglio alla scrittura non lineare’

Abbiamo capito che la scrittura non lineare può risultare complessa, ma la buona notizia è che si adatta molto bene a diversi generi letterari.

I thriller e i gialli sono tra quelli più adatti; qui, la capacità di mantenere alta la suspense rivelando indizi gradualmente è cruciale per coinvolgere il lettore in un intricato gioco di enigmi da risolvere.

Se ne vuoi uno che ti faccia passare ore insonni a chiederti come sia davvero andata, ti suggeriamo Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton.

Lo stesso vale anche per quanto riguarda il fantasy e la fantascienza (per gli amici sci-fi). Questi generi permettono agli autori di giocare con concetti complessi come viaggi nel tempo, dimensioni alternative o mondi paralleli, offrendo così opportunità illimitate per sperimentazioni narrative.

Nei drammi psicologici, questa tecnica consente agli autori di esplorare in profondità il passato dei personaggi e le loro motivazioni interiori, oltre a mantenere la tensione sempre altissima. Rivelando eventi passati in modo frammentato si possono costruire tensioni emotive che arricchiscono notevolmente lo sviluppo dei personaggi, come capita in L’ipnotista di Lars Kepler.

Anche i romanzi sperimentali e le opere di letteratura postmoderna sono perfetti per rompere gli schemi narrativi tradizionali attraverso l'uso della scrittura non lineare. Questi generi incoraggiano gli autori a sfidare le convenzioni narrative comuni e ad abbracciare approcci innovativi.

Per cimentarsi in un romanzo che fa della scrittura non lineare la sua caratteristica, è importante fare pratica, lavorare su precisione e creatività.

Sperimenta il più possibile: prova a riscrivere una scena come un flashback, adotta punti di vista multipli per vedere come cambia il tono di un capitolo. La struttura narrativa solida sarà la base su cui poter giocare con il tempo e i colpi di scena, fino a trovare il modo in cui tutti i pezzi si incastrano alla perfezione. 

Buona scrittura!

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